Ehilà!
Tutto bene?🏵️
Come ad ogni fine mese, eccoci qui con il nostro Steps d’Impatto! Ad accompagnarci in un meraviglioso viaggio oggi è la nostra Cecilia, che ha letto per noi due bei libri che parlano di…
Ah-ha, fregatə! Prima di addentrarci nell’argomento del mese, è il momento marchetta — sta volta, doppia!
🌱 VerdeLeggo: il Gruppo di Lettura d’Impatto 🌱
Come funziona?
Il nostro gruppo di lettura si svolge online ed è (ovviamente!) del tutto gratuito...non serve nemmeno acquistare il libro nuovo: puoi fartelo prestare, prenderlo in prestito in biblioteca (o richiederne l'acquisto, se non dovesse essere già presente), comprarlo su Libraccio, Acciobooks, Vinted, o qualsiasi altro sito in cui sia possibile trovare libri usati. Ma soprattutto, puoi condividerlo con l'amica, l'amico, lə amicə che porterai alla discussione🦊
Cosa leggeremo, e quando?
🗓️📚 Per iniziare, lunedì 24 giugno 2024, diciamo intorno alle 21, ci troviamo per commentare e discutere insieme Siamo ancora in tempo! di Jason Hickel (Il Saggiatore, 2021, 288 pagine di oh mio dio), un saggio che - molto in linea con la graphic novel di Emma - ci racconta come "l'unica speranza di salvare noi e il pianeta" sia quella di capovolgere non solo il nostro modo di produrre, ma anche il nostro rapporto con la Natura...
Se ti va di partecipare e non ci hai già lasciato il tuo indirizzo email in precedenza, compila questo form!
Ti aspettiamo🌱
P.S. Puoi venire anche se il libro non l’hai letto, eh!
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Anche quest'anno la nostra associazione Impatto APS può ricevere il 5x1000!🎉
Se non hai ancora scelto a chi devolvere il tuo 5x1000, puoi donarlo a noi ❤️ Ti basta indicare in dichiarazione dei redditi il nostro codice fiscale: 91048330269 (Impatto APS).
I fondi che riceveremo dal 5x1000 verranno reinvestiti nei nostri progetti di educazione ambientale nelle scuole! Per più informazioni visita la pagina sul nostro sito a questo link.
Da questa "tassa" non si può scappare, e se non esprimi una preferenza viene devoluta automaticamente allo Stato... ma visto che possiamo scegliere, perché non donare il proprio 5x1000 ad un'associazione che ci piace tanto? 😉❤️ è un gesto piccolo piccolo ma fa la differenza!
…andata anche per sta volta, dai! Ora possiamo tuffarci nella lettura!
Questo mese parliamo di Bridgert…no, scusa, di automobili e di grandi avventure a piedi!
Cosa ci azzeccano l'una con l'altra, dici? Beh, ora cerco di spiegartelo — anzi, ce lo spiegano Andrea Coccia e Annabel Streets, rispettivamente con i libri Contro l'automobile (Eris edizioni, 2020, 61 pagine) e Sul camminare: 52 modi per perdersi e ritrovarsi (trad. Teresa Albanese, ADD editore, 2023, 304 pagine).
E allora scaldiamo i motori e mettiamoci in moto (nel vero senso della parola!): magari arriviamo alla fine della newsletter con una gran voglia di scendere dalla macchina e iniziare a camminare🚶🏾♀️
Cominciamo subito con una domanda: ti sei mai chiestə quanto spazio occupino le automobili? Basta guardarsi attorno per qualche minuto per accorgersi che sono proprio ovunque — sembra quasi che mangino il nostro spazio.
Il momento migliore per accorgersene è la notte: tutte le auto sono ferme, parcheggiate, quasi ammassate le une sulle altre, persino sui marciapiedi. Se la scena non ti suscita nulla, ecco qualche informazione in più: un'auto di media grandezza occupa circa 10 metri quadrati. Nel mondo ci sono circa 1 miliardo e 300 milioni di macchine, che facendo due conti vuol dire che stanno occupando qualcosa come 13 miliardi di metri quadrati di spazio.
Come dici? Ti sembra ancora una scena troppo difficile da immaginare? Facciamola più facile: considerando che in 1 metro quadro ci stanno comodamente 2 persone, le automobili stanno occupando sul pianeta Terra uno spazio equivalente al doppio delle persone che lo abitano.
…ora ho reso l'dea?
“Vabbè”, dirai, “occupano tanto posto, però mi fanno risparmiare tempo perché mi portano velocemente da un posto ad un altro”. Mah, mi sa che alla fine invece mangiano anche il nostro tempo. Come la prendi se ti dico che unə americanə mediə passa 17.600 minuti all'anno nella propria auto? Giusto per aiutarti di nuovo nei calcoli: 17.600 minuti all'anno = circa 300 ore all'anno = 24 ore al mese — un po' tantino no?
Per non parlare dello spazio dedicato alle auto quando sono ferme (tipo la notte, come sopra): solo negli USA, ci sono circa 4 parcheggi per ognuno dei 276 milioni di veicoli in circolazione. E contando che negli USA i parcheggi arrivano a occupare anche 25 metri quadrati, ci ritroviamo con 25 miliardi di metri quadrati riservati ad automobili e affini…
Nonostante questo, ci sembra (e ci lamentiamo del fatto) che i parcheggi siano sempre troppo pochi, o troppo distanti da dove vogliamo andare. Prova a pensarti per un momento automobilistə mediə milanesə (magari tu che leggi lo sei davvero?): riesci a vederti mentre passi la notte in macchina a cercare un parcheggio perché non lo hai trovato sul marciapiede sotto casa? Sì, questa scena fa un po’ ridere, ma di una risata forse un po' amara.
Però c'è da dire anche che nonostante lo spazio e il tempo che si ruba, l’auto ti porta lontano, ti permette di spostarti velocemente, ci si può salire in tanti, ti fa sentire libero, ti fa scoprire il mondo.
Bello, no? Già, se non fosse che l'automobilistə mediə non fa nessuna di queste cose: usa la macchina per andare vicino a casa (molto spesso la usa perfino per arrivare in palestra dove si mette a camminare su un tapis roulant), si muove lentamente nel traffico, è quasi sempre da solo e porta, oltre a sé stessə, la borsa del computer al massimo.
Insomma, anche se siamo convintɜ che l'auto sia un'espressione di libertà personale, la gran parte dei chilometri che facciamo in auto serve per colmare delle distanze che le macchine stesse hanno creato.
È un paradosso: più automobili circolano, meno mezzi pubblici resteranno in circolazione. Questo, di conseguenza, rende le auto – che ci ruberanno sempre più spazio e tempo – apparentemente ancora più necessarie. Noi pensiamo di andare tuttɜ lontano e velocemente, ma…se tuttɜ si muovono, nessunə si muove e tuttɜ perdiamo il diritto di essere pedonɜ.
Siccome questa è la newsletter di Impatto, non possiamo tralasciare anche il fattore ambientale che, assieme alla crisi energetica, ci sta dicendo che l’attuale sistema che ci vede dipendere dall'automobile non può reggere ancora molto.
Dici che non ci siano alternative in questo mondo? Nah, dai! Le alternative ci sono eccome, ed è proprio il momento di trovarle. Penserai “Va bene, ma quindi che facciamo? È possibile smettere di affollare il mondo con le automobili, ridurne la presenza per contrastare la crisi che ci sta attorno? Non è che si torna al medioevo?”
La conclusione a cui giunge Coccia è che un mondo in cui le auto sono poche e vengono condivise tra tutti solo quando c'è effettivo bisogno di usarle è una soluzione poco realizzabile in questo momento. E quindi che si fa?
Ecco, se ti stai immaginando il ritorno al medioevo della domanda sopra (ad una vita dove si nasce, si vive e si muore negli stessi 30 chilometri quadrati) tranquillə, non sto affatto parlando di questo. Sto parlando del semplice fatto di fare mente locale e ricordarsi che è possibile spostarsi anche con altri mezzi: una bici, dei pattini, un monopattino, uno skate, dei mezzi pubblici...o con le proprie gambe.
Come tiene a specificare Coccia, bisogna fare lɜ pedonɜ! Se tuttɜ facessimo più spesso esperienze da pedonɜ, scopriremmo che muoversi camminando ha delle potenzialità incredibili, fa accadere cose a cui forse non abbiamo mai pensato.
Per fortuna, a farcelo scoprire, ci pensa Annabel Streets nel suo libro Sul camminare: 52 modi per perdersi e ritrovarsi. Di seguito, ti ripropongo alcuni dei modi suggeriti "per camminare in modo creativo" e ti riporto i benefici che ne derivano — ma sono sicura che ne avrai tanti altri da proporre e condividere. Ti va di farcelo sapere tramite i nostri canali social?
1. Camminare, sorridere, salutare, ripetere
Lɜ psicologɜ sono d’accordo nel ritenere che il semplice atto di sorridere possa trasformare l’umore. Camminare ci espone alla possibilità di incontrare gente, salutare le altre persone con un sorriso e tornare a casa contentɜ invece che irritatɜ, e allegrɜ anziché imbronciatɜ. Non c’è bisogno di chiacchierare, un sorriso basta e avanza, quindi…oggi prova a salutare gli altri con un sorriso:
Migliora l’umore
Aumenta l’autostima
Rende una comunità unita
2. A zonzo sotto la pioggia
Camminare sotto un acquazzone ci rimette in contatto con gli elementi della natura.
La pioggia:
Risveglia il senso del tatto e dell’olfatto
Sciacqua via ogni traccia di inquinamento, l’aria è più pulita
Aumenta la quantità di ioni negativi nell’aria che migliorano comprensione, rilassamento e umore
Fa bruciare più calorie
3. Passeggiare per 12 minuti
Anche in giornate in cui sembra impossibile trovare un momento per una passeggiata, basterebbero 12 minuti per una camminata grintosa. È un tempo sufficiente per attivare i metaboliti, ovvero dei biomarcatori che misurano il nostro stato di salute. 12 minuti servono per:
Abbassare del 29% i livelli di glutammato, un metabolita legato allo stress, indicatore di malattie cardiache e diabete
Abbassare del 18% un metabolita associato a epatopatia e diabete
Aumentare del 33% un metabolita che aiuta a scomporre i depositi di grasso
4. Raccogliere i rifiuti mentre si cammina
Camminare raccogliendo della spazzatura si rivela essere un modo per fare dell’esercizio fisico facendo del bene per l’ambiente e per se stessɜ. Camminare raccogliendo i rifiuti:
Comporta il piegarsi, allungarsi, trasportare pesi mentre si cammina
Stimola la conversazione e l’interazione sociale
Regala un obiettivo
Regala una scarica di dopamina, una sostanza che ci rende euforicɜ e che è prodotta dal nostro cervello quando facciamo del bene
5. Seguire una cartina
Farsi accompagnare ovunque dalla tecnologia ha molti vantaggi, ma lo sviluppo del cervello non rientra tra questi, dunque procuratevi una cartina, riattiva il cervello e comincia a muoverti. Camminare seguendo una mappa cartacea:
Espande letteralmente il cervello, l’ippocampo (che è la parte del cervello usata per orientarsi) si sviluppa se la usiamo e si contrae quando non lo facciamo
Ci porta a scoprire luoghi in cui non saresti mai arrivato
Fa prestare più attenzione a quello che ci circonda
È un’avventura da fare anche con lɜ bambinɜ, che evita di far perdere loro il muscolo dell’orientamento celebrale
6. Andare all’indietro
Quando camminiamo in avanti rischiamo di dimenticare il corpo ed esistere solo nella mente, ma quando camminiamo all’indietro abbandoniamo la mente per esistere solo nel corpo. Camminare all’indietro:
Migliora la camminata normale
Aumenta equilibrio e stabilità
Ci fa affidare ai nostri propriocettori (il sesto senso), migliorandoli
Esercita i muscoli della parte inferiore del corpo in modo più completo
Fa bruciare più calorie rispetto alla camminata normale
10 minuti di camminata all’indietro per 4 volte a settimana riduce i dolori lombari, raddrizzando il busto
Quindi…buone esperienze camminerecce!
Mamma mia, Ceci, grazie per tutte queste informazioni e per gli spunti💣
E tu che leggi, proverai qualcuna di queste camminate? Aspettiamo i tuoi feedback!
Dai, ci sentiamo il mese prossimo,
Ceci e Giulia🍉