Creaturinaaa, come stai?
…sono l’ultima email del tuo giugno o la prima del tuo luglio? 🧡
Ti vedo che stai iniziando a rallentare, a rimettere i remi in barca, mentre ti prepari a godere di quelle due (se sei fortunatə), probabilmente infernali settimane di ferie che speri ti faranno ritrovare l’energia per tirare avanti fino a fine anno…
Per questo, perchè anche ad Impatto questo è un po’ il mood, la newsletter di oggi è dedicata, in qualche modo, alla lentezza.
Prima di cominciare, ti faccio notare che è uscita la nuova puntata di Mestieri d’Impatto🔥che puoi ascoltare qui: a raccontarsi oggi, in compagnia di Carlotta, è Francesca, la presidentessa di Impatto! Ti dico solo che la puntata si intitola “dedicato a chi non sa cosa fare nella vita”🦀e che il tema è perfettamente in linea con il libro che abbiamo letto all’ultimo VerdeLeggo, e di cui parleremo tra poco…
🌱 VerdeLeggo: il Gruppo di Lettura d’Impatto 🌱
Come funziona?
Il nostro gruppo di lettura si svolge online ed è (ovviamente!) del tutto gratuito...non serve nemmeno acquistare il libro nuovo: puoi fartelo prestare, prenderlo in prestito in biblioteca (o richiederne l'acquisto, se non dovesse essere già presente), comprarlo su Libraccio, Acciobooks, Vinted, o qualsiasi altro sito in cui sia possibile trovare libri usati. Ma soprattutto, puoi condividerlo con l'amica, l'amico, lə amicə che porterai alla discussione🦊
Cosa leggeremo, e quando?
🗓️📚…la data sarà qualcosa come lunedì 23 settembre, ma non abbiamo ancora deciso il libro che leggeremo; se vuoi restare aggiornatə (e non ci hai già lasciato il tuo indirizzo email in precedenza) compila questo form!
Ti aspettiamo🌱
P.S. Puoi venire anche se il libro non l’hai letto, eh!
Lo scorso lunedì c’è stato l’ultimo incontro di VerdeLeggo prima della pausa estiva; è stato un incontro particolare: non eravamo in tantə, e solo unə di noi aveva finito di leggere il libro (che era Siamo ancora in tempo! di Jason Hickel [trad. di Fabio Galmberti e Paola Marangon], pubblicato da Il Saggitore nel 2021)…
Le premesse potrebbero sembrare catastrofiche, e invece l’incontro è stato veramente prezioso e pieno di spunti di discussione.
Riassumere i contenuti di questo libro è pressocchè impossibile: le sue circa 250 pagine sono densissime di fatti, dati, e prospettive! Già soltanto l’introduzione (che, giusto per farti capire, si intitola “Benvenuti nell’Antropocene” 💀) fornisce una serie di informazioni disturbanti sulla nostra situazione ambientale — Margherita ci ha confessato di aver avuto una sorta di rifiuto a proseguire nella lettura del libro per qualche giorno dopo averla letta, e altrɜ di noi hanno sommessamente concordato.
Lo abbiamo all’unanimità definito un libro realista, che fornisce una descrizione sistemica della nostra realtà attuale — basata sul capitalismo e sulla crescita — e di una realtà potenziale, in cui “l’antidoto della crescita” è “l’abbondanza”, e ci siamo dettɜ che quell’iniziale sensazione di “sconfitta”, o di eco-ansia, provocata dalla lettura non rimane nelle pagine e nei capitoli successivi, ma viene sostituita da una rabbia positiva e costruttiva, di quelle che ti fanno andare più a fondo nelle cose e ti danno la conferma del fatto che sia necessario non solo continuare a parlare di cambiamento climantico, ma anche di rendere sempre più visibili le cause principali dello stesso.
…una tra tutte, il nostro attuale sistema economico, che è appunto il focus del libro.
Per tentare l’impresa di riassumere questo irriassumibile (Crusca non punirmi, la lingue è fluida!) libro, Fabia e Margherita hanno proposto un racconto e una canzone. Il resto lo lasciamo fare te, visto che l’estate sta iniziando!
Partiamo con quest’ultima, che nel nostro caso ha chiuso l’incontro e ci ha dato ancor più elementi su cui riflettere…
…si può riflettere praticamente su ogni frase di questa canzone, che dici? Se ancora non ti fosse chiaro il tema del libro, ecco qui il riassunto-tramite-leggenda 🚀
👑Il mito di Re Mida👑
Abbiamo ragionato sul fatto che, nel famoso mito del re che trasformava in oro tutto ma proprio tutto quello che toccava, Mida rappresenta noi persone viventi sul globo terreste che, attratte dall’idea di una crescita perenne e dal soddisfacimento di “tutti i nostri desideri” (spoiler: una gran parte di quelli che, nella nostra parte di globo terreste, percepiamo come desideri ci vengono indotti proprio dalle industrie che si basano sul sistema capitalistico) ci crogioliamo nel pensare di poter trasformore tutto quello che tocchiamo in oro, dimenticandoci non solo che una volta che tutto sarà d’orò non potremo più nemmeno nutrirci, ma — ancora più profondamente — che perdendo quel “tutto” stiamo perdendo anche noi stessɜ, poichè “tutto è interconnesso”.
Sì, ci sta: sembra una frase fatta (e anche molto romanticizzante). Ma è la pura realtà! Hickel lo dice bene nelle prime pagine del libro:
[T]utto è interconnesso. Per noi è difficile comprendere come funzioni, perché siamo abituati a pensare al mondo in termini di singoli elementi, invece che di insieme complessi. In realtà, questo è anche il modo in cui ci hanno insegnato a pensare a noi stessi: come individui. Gli insetti necessari per l’impollinazione, gli uccelli che controllano i parassiti nelle colture, le larve e i lombrichi essenziali per la fertilità dei suoli, le mangrovie che depurano l’acqua e i coralli da cui dipendono le popolazioni di pesci: questi sistemi viventi non sono “la fuori”, scollegati dal genere umano. Anzi, i nostri destini sono intrecciati. Questi sistemi siamo, concretamente, noi.
Nonostante questo, per molti e complessi motivi — tra cui la “cosificazione”1 della natura — il Re Mida che è in noi mira all'espansione e alla crescita costante (che, si raccomanda Hickel, è crescita fine a se stessa) e ci porta a desiderate che tutto sia oro, e che sia oro subito.
Tendiamo a dare per scontata l’idea della crescita perchè suona tanto naturale. E lo è. Tutti gli organismi viventi crescono. Ma in natura la crescita rispode a una logica autolimitante: gli organismi crescono fino a raggiungere un punto di maturità e poi mantendono uno stato di sano equilibrio. Quando la crescita non si arresta — quando le cellule continuano a riprodursi al solo scopo di farlo — è a causa di un errore di codifica, come avviene nel caso del cancro.
Se, come dice Hickel, nel sistema capitalista, il Pil (Prodotto interno lordo)2 deve continuare a cresce almeno del 2 o 3% annuo — che è il tasso minimo indispendabile perché le grandi aziende realizzino profitti aggregati —, questa crescita del Pil ha come conseguenza il fatto che l’economia globale consuma ogni anno più energia e più risorse, e produce più scarti, con conseguenze devastanti per il pianeta.
👩🏾🔬Il mito della crescita verde👩🏾🔬
Per tutto il libro, Hickel distrugge, neanche tanto silenziosamente e delicatamente, l’idea che una crescita verde, tanto supportata dalle aziende e dai governi, sia possibile.
Lo fa, in modo molto interessante, senza contrapporre alla crescita una “decrescita” — concetto che spesso spaventa e, per qualche ragione, ci porta ad immaginarci vestiti solo di foglie, a vivere di sussistenza e barattare cose (…che, se anche fosse, onestamente non suona nemmeno così male, a sto punto!).
L’autore riflette molto anche sulle parole che usiamo, e sulle conseguenti immagini e narrazioni che creiamo per i concetti che quelle parole definiscono, ed è convinto che l’antidoto alla “crescita” non vada necessariamente visto nella “decrescita”, ma nell’abbondanza.
Ci è piaciuta molto, però, la definizione che, verso la conclusione del libro, dà di “decrescita”. Ascolta un po’:
Quando ho iniziato a scrivere questo libro, mi infastidiva l’idea di usare la decrescita come quadro di riferimento principale. In fondo, è soltanto un primo passo. Ma ripensando al viaggio che abbiamo compiuto fin qui, mi domando se non sia anche qualcosa di più. Decrescita significa decolonizzazione, sia delle terre sia delle persone sia delle nostre menti. Significa derecinzione dei beni comuni, demercificazione dei beni pubblici e deintensificazione del lavoro e delle vita. Significa decosificazione degli esseri umani e della natura e de-escalation della crisi ecologica. La decrescita inizia come un processo basato sul prendere di meno. Ma alla fine spalanca enormi finestre di possibilità. Ci porta dalla scarsità all’abbondanza, dall’estrazione alla rigenerazione, dal predominio alla reciprocità e dalla solitudine e l’isolamento alla connessione con un mondo che pulsa di vita (p. 259).
Giusto perchè sennò è troppo facile, ti lascio scoprire il resto dei temi trattati e le miriadi di connessioni tra storia, filosofia (!!) e sistemi economici in autonomia.
Concludo dicendoti che questo libro-meraviglia ci è sembrato la versione in formato “saggio divulgativo” di Storie da due pianeti, altro wow-libro di racconti di cui abbiamo parlato al primo incontro di VerdeLeggo (e anche qui): leggerli a poca distanza l’uno dall’altro è stato molto interessante per vedere da una prospettiva diversa le conseguenze, gli aspetti, e le origini del cambiamento climatico che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Visto che siamo in vena di richiamare libri già letti, un collegamento evidente è anche con l’ormai ultracitata graphic novel di Emma Cambiamo il sistema, non il clima! (ne abbiamo riparlato da poco, qui): il tema e il focus sono proprio gli stessi, ma lo stile e le modalità in cui questi vengono trattati sono parecchio diversi! Insomma, se l’argomento ti interessa hai una lista di libri diversissimi tra loro pronta per essere letta questa estate☀️
Steps d’Impatto della lettura: 🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽🦶🏽/10
Lo consigliamo a chi…abbia voglia di leggere un libro sul cambiamento climatico un po’ di diverso dal solito, a chi sia pronto ad immergersi nella storia e nel racconto delle conseguenze del sistema economico più distruttivo possibile, per rendersi conto che “capitalismo” non è semplicemente un parolone o un concetto astratto, ma un sistema di idee che permea da parecchio tempo la nostra quotidianità.
Per lз più piccinз
Per questa volta, niente albi illustrati o libri, ma altri input audio-visivi risalenti agli anni ‘90, che sono stati suggeriti dalla nostra community di Impatto.
e questo, perfettamente in linea con il nostro saggio:
Dai, ora ti lascio…ci vediamo tra un mesetto!
Nel frattempo, buone ferie se le fai, e tieni duro se non è ancora quel momento!
Giulia
Cosificazione è un termine, coniato dallo scrittore martinicano Aimé Césaire, usato per ridefinire il processo di colonizzazione. In parole molto semplici, “cosificare” significa “rendere cose” le persone, ma — dice Hickel — anche la natura: con questo processo, ossia vedendo persone e natura come “altre da noi”, ci sentiamo legitimmatɜ a servircene senza scrupoli. Se vuoi sapere di più su come questa parola venga usata da Hickel, però, ti tocca leggere il libro🦊
Ma tu la conosci la storia della nascita del Pil? Io non la conoscevo prima di leggerla su questo libro, e sono rimasta sconvolta da come questo parametro si sia diffuso. Siamo intorno al 1930, nel pieno della Grande Depressione e…